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martedì 2 febbraio 2021

Perché Brigid è la "Dea della Fucina e dei Fabbri"? - IMBOLC

Buona celebrazione del risveglio, amica e amico.

Lo sai cosa rappresenta il fuoco della fucina di Brigid?

Perché si parla di "fuoco della fucina", di forgia?


Sai che a me piace andare nel profondo, capire bene i perché e i significati delle cose, perché se altrimenti ci limitiamo all'immagine superficiale... perdiamo parecchio.

Ogni simbolo nuovo che capiamo profondamente ci permette di vedere la realtà in modo differente.
Oggi vorrei dire cosa mi fa battere il cuore davanti al simbolo della fucina legata alla Dea Brigid, che in tutta Europa è pressoché universalmente associata alla celebrazione di oggi, Imbolc, assorbita poi nella Candelora dal cristianesimo.


Bene. Dei tre fuochi di Brigit (o Brigid, o Brida, o Brighit, o tutte le mille varianti, sempre lei è) abbiamo quello della fucina, dicevamo.

"Brigid patrona dei fabbri".

E a mò di funzionamento dei santi cattolici, tutti a pensare che lei metta la manina sopra i fabbri e che li protegga.
Si anche, ma è solo un pezzettino della storia.

Certo, in un mondo non separato tra sacro e profano gli utensili hanno tutto il loro perché, sono importanti, permettono di vivere la quotidianità più facilmente.


Ma c' è altro in quella fucina che l'ha resa sacra al punto che il suo fuoco e calore è associato a una Dea.
Ed è precisamente una delle parole chiave di tutta la ricerca della Dea tout-court, che se ci fai caso, tornerà sempre:

Cambiamento. Mutamento.

Il fuoco è ciò che permette il cambio di stato. 
Una pietra grezza diventa metallo. Il metallo, grazie al lavoro umano (lavoro umano - dettaglio tutt'altro che insignificante, facci caso!), diventa utensile. 

Cambio di stato ragazze e ragazzi!
Mica bazzecole. 

E come avviene quel cambio di stato?

Il calore scinde il minerale grezzo. 
Ne porta a galla le impurità, così che possano essere viste e rimosse.
A quel punto resta il metallo puro che potrà prendere la forma desiderata. 

Ciò che è fuori è anche dentro, e viceversa.

Questa è la descrizione di un processo alchemico anche interiore.
E c'è dell'insegnamento.

Noi tutte e tutti siamo minerali in qualche percentuale di grezzo: come ci rapportiamo a questo processo?

Tutti dicevano da subito che "il covid porterà fuori il meglio di noi".
Non ci ho mai creduto e anzi: se ascoltavo in profondità quel che mi pareva la voce di questo piccolo essere, io sentivo altro: "vedrai, uscirete tutti come siete veramente".

Un anno dopo vedo proprio questo. Ci sentivo giusto.
Stanno emergendo le nostre scorie, ciò che va visto per essere affrontato.

Ma invece che preoccuparcene, la lezione di Brigid (connessa non a caso anche con la guarigione) non è colta anzi.
Si spinge affinché quelle scorie così diffuse siano considerate "il modo giusto", perché in una cultura che mortifica l'errore, non si vuol vedere ciò che facciamo come errori. Cerchiamo di legittimarli. 

Ecco come siamo messi oggi.

Troppe correnti spirituali "alternative" spingono per questa rimozione: "non guardare quelle scorie o vibrerai basso" ( = "non parlare dei tuoi problemi/non lamentarti/non provare emozioni "negative"). 
"Aspetta il tal giorno e la tal data che si aprirà il portale e faremo tutti un salto evolutivo".

No. 
Non è questo che insegna la fucina di Brigid. 
Ricordi l'accenno al "lavoro umano"?

Non è un simbolo messo a caso, ma l'indicazione che il lavoro da fare richiede un'azione attiva. Una scelta. 
Il libero arbitrio.

"Io fornisco il terreno. Tu devi piantare il seme". 
Questo è un assunto, in questo tipo di ricerca dove il libero arbitrio umano e l'agire con intento è ciò che lo rende un essere divino.

Non l'attesa passiva di eventi o persone salvifiche.
Tantomeno il girare il muso dall'altra parte per non guardare ciò che emerge.

Dipende da noi.

Ed è qui che mi inserisco io con la mia pagina e il mio lavoro: è qui che insisto sul ruolo umano, sull'energia attiva che non è solamente maschile perché tutte e tutti l'abbiamo ricevuta in dono (non a caso abbiamo una Dea qui a suggerircela, Dea del fuoco e del sole), perché tutte e tutti dobbiamo fare questo lavoro. In questo sta l'abbracciare la nostra divinità. 

Se vogliamo che il nostro metallo sia sempre più puro. Splendente. Utile. A noi stesse /i e al mondo.

Buon Imbolc/Candelora dunque.

E che tu possa portare nella vita questa lezione.

Laura Ghianda

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Immagine: Enlightening_Images per pexels.com

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