Translate

Cerca nel blog

domenica 17 maggio 2015

Cerimonia di creazione e accensione della Fiamma della Grande Madre delle Dolomiti EVENTO

immagine per gentile concessione di Joanna Powell Colbert
www.gaiansoul.com

20 settembre 2015 ore 14.30
Malga Monte San Pietro, Nova Ponente, 40 minuti a piedi dal santuario di Pietralba (bz) 


La Visione
Grazie alla mia formazione, che abbraccia il percorso spirituale compiuto all’interno del Tempio della Dea di Glastonbury (in Inghilterra) e le mie personali ricerche sulle attuali culture indigene basate sulla partnership, ho sentito la necessità di contribuire con il mio lavoro a un differente immaginario che consenta a donne e uomini di rimembrare la Grande Madre.
Una Grande Madre che non è in opposizione a un “Padre”, ma che in sé, nel suo ventre, contiene tutte le polarità.
Grande Madre come simbolo di accoglienza, amore, di ricerca dell’equilibrio, di complessità, di costante mutamento, di rispetto del proprio corpo inteso come sacro (non più quindi visto in antitesi con lo spirito) e di sé, di comunione con il Tutto, di armonia con la natura. Grande Madre come ricerca di differenti relazioni tra esseri umani, non basate unicamente su gerarchia e competizione, ma soprattutto su rispetto, creatività e collaborazione.
Grande Madre come pianeta vivente. E quindi come materia/spirito uniti e non più in antitesi. Una Terra/terra, come pianeta e come suolo, della quale siamo parte e della quale prenderci cura come guardiane e guardiani.
Grande Madre che è viva nell’azione delle sue figlie e dei suoi figli, che possono diventare consapevoli che le loro scelte e i modi in cui si muovono nel mondo sono sacri e creativi: la Creazione è in corso costantemente e costantemente si rinnova. Di questa, ogni donna e ogni uomo è compartecipe.
Grande Madre che rappresenta anche la ricerca del sacro femminino, bistrattato e dimenticato in un processo graduale iniziato in Europa circa 5000 anni fa.
Sono sempre di più le realtà (singoli, liberi gruppi, cerchi, associazioni, imprese, ecc.) che lavorano per tessere una differente cultura, più attenta, più cosciente, più sostenibile. Piccole realtà che nella mia visione si sono trasformate in tante fiammelle accese, e che confluivano in un’unica Fiamma, che propongo di co-creare. 

S. Brigida sorregge la sua Fiamma, Kildare 

L’ispirazione è giunta dalla Fiamma di Brigit che, avente origini precristiane, è stata riaccesa nel 1993 e attualmente brucia perpetua all’interno del monastero di Kildare; e dalla Fiamma di Avalon, accesa nel 2004 e conservata all’interno del tempio della Dea di Glastonbury, la cui storia è consultabile a questo link (inglese).





Perché una fiamma?
Accendere una Fiamma ha sempre un forte significato simbolico.
Accendere questa Fiamma vuol significare l’accensione graduale della Grande Madre nella nostra attuale cultura e nella nostra coscienza, nelle nostre montagne.
La fiamma brucia alimentata dall’energia di coloro che partecipano all’accensione, e allo stesso tempo assume vita propria. Diviene un simbolo in grado di restituire ispirazione e coraggio, creatività e motivazione. Rappresenta un diverso agire cultura. Dal basso.
Abbraccia anche una sacralità dimenticata, da ri-membrare in un mondo che è quello di oggi con le sue peculiari sfide e problematiche da affrontare.
La Fiamma vuol essere co-creata da realtà differenti, a sostegno di un modello di saperi e conoscenze plurale e non dogmatico, ove ciascuna può esprimersi nella propria comprensione, nel proprio spazio.
In un mondo sempre più complesso e in difficoltà, bisogna imparare di nuovo a lavorare assieme per scopi comuni, e a fidarci delle differenze arricchenti di cui sono portatori “gli altri”.
Nutrire la Grande Madre è lo scopo comune. “Gli altri” siamo tutte e tutti noi.

Chi può partecipare?
Chiunque senta risuonare le parole “Grande Madre” dentro di sé e già lavori come singolo o gruppo per nutrire una differente cultura nella Sua ispirazione, con un collegamento con le nostre montagne. Gli ambiti possono essere i più vari. Dalle attività creative del creare arte in ogni sua forma, a quelle produttive anche commerciali. Dall’ associazionismo di ogni genere alle imprese etiche.
Chiunque ritenga di voler nutrire la Fiamma che stiamo creando della propria bellezza e del proprio lavoro e farsi a sua volta nutrire dalla presenza di questo Fuoco Condiviso.
Puramente a titolo esemplificativo: artiste/i, danzatori/ici, conduttrici/tori di cerchi, rappresentanti di associazioni, ricercatrici/tori, studiose/i, insegnanti, scrittrici/ori, imprenditrici/tori di imprese sostenibili, agricoltrici/tori promotrici/tori di differenti pratiche sostenibili, circoli culturali……… 

Se partecipo, aderisco a una particolare religione?
No. Una Fiamma può richiamare il concetto di sacralità, ma non userei la parola “religione”. Sacra è ogni cosa che facciamo, nel mondo della Grande Madre.
L’idea è che siano molte realtà differenti ad alimentare la Fiamma, anche per tentare di andare oltre all’idea che “diverso è nemico”. Ciascuna realtà è e rimarrà libera di mantenere la propria differenza e il proprio ambito. La Grande Madre ha molti volti. Può essere rappresentata dalla sacralità del corpo femminile, o dal considerare un differente rapporto dell’uomo (e donna) con Madre Terra; può tradursi in differenti approcci alla produzione e commercio, come dal lavoro per costruire differenti relazioni tra i generi e tra le persone. E’ la realtà che partecipa a sentire come contribuire.
Come proponente, appartengo a un sentiero spirituale che si propone di ricomporre gli archetipi del sacro femminino e di apprendere una forma di sacralità direttamente sperimentabile da ciascun individuo. Ma la realtà che porterò personalmente alla Fiamma non è che una tra le realtà che ne faranno parte.
La Grande Madre è complessità; è fatta da diversi significati e molti possono essere i sentieri, spirituali o no, che portano nel suo abbraccio. E, preferisco ripeterlo, il nostro intento non è in alcun modo quello di creare nuovi dogmi.

Cosa accadrà una volta accesa?
La Fiamma verrà distribuita il giorno dell’accensione sotto forma di tea light a tutti i partecipanti, che potranno, tramite la stessa tea light, accendere le proprie candele e dare alla fiamma un posto all’interno delle proprie case/sedi/luoghi di lavoro.
Sul modello della Fiamma di Avalon, propongo di organizzare dei momenti cadenzati di accensione rituale da parte di un gruppo di volontari/e, una sorta di “guardiane/i della Fiamma”, che saranno coloro che decideranno di prendersi cura di questo momento.
Le altre persone che la detengono, liberamente, potranno decidere di unirsi nell’accensione nei giorni che saranno proposti oppure no. Il tutto è molto libero e non comporta obblighi.
I giorni dell’accensione saranno comunicati inizialmente sulla pagina facebook “Dea in Trentino Alto Adige – I volti della Grande Madre”, e in seguito su un sito internet ancora in costruzione.
Se in futuro il gruppo delle “guardiane” (o guardiani) sarà ampio a sufficienza, si potrebbe considerare… di rendere la nostra futura fiamma una Fiamma Perpetua. Perennemente ardente a rappresentare l’anima della Grande Madre nelle montagne (nonché della Grande Madre Montagna). Lavoreremo affinché abbia anche una sua sede stabile!
Una lista delle realtà che hanno aderito sarà conservata come “storia della Fiamma”.
Inoltre, altre realtà in Italia con le quali siamo in contatto stanno lavorando a progetti analoghi.
Sarà possibile considerare una cerimonia nazionale di accensione di una Fiamma italiana alla quale parteciperà anche la nostra!
La Fiamma potrà essere distribuita a chiunque lo desideri, da conservare e accendere a piacimento.

Come si svolge la cerimonia?
Chiunque voglia partecipare scriva un’email a Laura Ghianda, all’indirizzo ghiandavalon@gmail.com con oggetto “Grande Madre delle Dolomiti”. Per motivi organizzativi, chiedo di inviare le iscrizioni entro lunedì 7 settembre 2015.
L’idea è semplice. Ogni realtà accenderà la propria fiamma/candela, che rappresenta il proprio lavoro e i propri significati legati alla Grande Madre. Può già iniziare a farlo. Con questa candela (forma e colore a piacere) si recherà il giorno della cerimonia e ogni fiammella confluirà in un’unica grande Fiamma centrale, costruita ad hoc per il progetto.
Dettagli specifici della cerimonia forniti via e-mail.

Costi
La partecipazione è gratuita; una cassetta per offerte e donazioni sarà presente con lo scopo di recuperare le spese di organizzazione e raccogliere fondi per la costituzione di una futura associazione che si prefiggera', tra i vari scopi, di mantenere in vita la Fiamma. 

Il colore della Fiamma
La Fiamma della Grande Madre delle Dolomiti è rappresentata da un dominante colore verde unito a varie sfumature di toni azzurri: il colore è stato scelto tramite sondaggio online per 4 mesi, sulla base di quasi 80 votanti. Il verde ben rappresenta la natura, i monti e le valli, erbe e piante... Nella sua sfumatura più scura, è il colore dei sempreverdi visibili anche nella stagione invernale. L’azzurro può significare il cielo, le acque in tutte le sue forme, la foschia che colora di questi toni i monti in lontananza, la luce nei paesaggi invernali...

Ho saputo di questo avviso troppo tardi e volevo partecipare!
Sono previsti momenti futuri in cui la Fiamma apre ad altre realtà, perché sia sempre viva e sempre in mutamento.
Rimaniamo in contatto!

Non voglio più alimentare la Fiamma con la mia realtà
Basta comunicarlo. La lista verrà riaggiornata.


Realizziamo questo sogno! Vi aspetto numerose/i! 


immagine per gentile concessione di Joanna Powell Colbert
www.gaiansoul.com - NO, NON SI SCARICA SENZA CHIEDERE!
NB: l'auto si posteggia al santuario di Pietralba (enorme parcheggio). Dal retro del santuario parte segnatissimo il sentiero per la malga.
Circa 30/40 minuti di facile strada sterrata a piedi e siete arrivate/i! 
Info luogo www.naturheilt.it