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mercoledì 30 agosto 2017

Il richiamo della Montagna


Il richiamo della montagna ti afferra le viscere. E' lo stesso tuffo al cuore che ti provoca l'amore. 
Il richiamo della montagna arriva con dita fatte di vento, che si appoggiano sul tuo viso regalandoti il suo profumo. Arrivano le note delle erbe selvatiche e dei fiori di campo; gli aromatici larici e l'umida terra. Anche le rocce hanno un profumo, per coloro che credono di poterle annusare. Gli odori sono come amanti che penetrano nel tuo corpo scatenando ricordi, nostalgie, desideri.
Ed esplode il piacere.


Il richiamo della montagna è voce di irresistibili sirene. Canti di eternità, suggestioni e promesse. Dolce è il loro rapirti, conducendoti alla morte dell'ego come unica soglia verso un viaggio che solo poche/i possono intraprendere. Coloro che hanno il coraggio di guardare alla loro vera natura: specchio della piccolezza umana nell'universo. 


Il richiamo della montagna chiede di permetterti le emozioni più crude. Umana e animale divento, amo, godo, estasi, brividi, successo. Ho paura, mi deludo, rinuncia, fatica. Luce e ombra danzano in Madre Montagna, luce e ombra danzano in me mostrando che tutto è Uno e nulla è davvero separabile.


Il richiamo della montagna chiede fiducia. La dimora del drago custodisce preziosi tesori, per coloro che osano guardare nelle profondità dei suoi occhi. Piccoli sono i fiori in quota, indicano dove trovare bellezza e felicità. Nessun tesoro profondo per chi vuol conquistare invece che onorare; sottomettere invece che amare; comandare invece che imparare a essere alleata/o.


Il richiamo della montagna accende la mente di immagini sempre diverse. Manca la parola per descrivere la diversa qualità di ogni luogo che lei offre. Vorrei essere accolta dalla solennità dei boschi di conifere, ascoltare i canti delle anguane nelle fonti, abbracciare la saggezza delle rocce, danzare con gli spiriti del vento in cima alla cresta dove solo qualche arbusto s'attarda a restare. Lasciare all'aria i pesi della valle mentre bacio le invisibili impalpabili creature che lassù vivono. E mi lascio  da loro baciare. Accarezzare. Scuotere. Spostare. Spaventare. Ripulire. Pettinare. Raffreddare. Riscaldare. Avvolgere. Far danzare. Calmare. Innervosire. Rinsecchire. Nutrire.


Il richiamo della montagna ti invoglia a guardare oltre le apparenze. Ciò che appare diviso è in realtà unito in una danza. Il sopra e il sotto, il cielo e la terra, la destra e la sinistra. Se il tuo cuore è diviso vedrai separatezza. Ma è nell'unione che si cela l'estasi. Ed è allora che puoi espanderti. Sotto, sopra, in tutte le direzioni. Diventi terra e radici, diventi roccia e neve, diventi nuvole e vento; diventi alberi e fiori, diventi capra e falco, diventi formica e moscerino; diventi aghi di abete, diventi acqua di lago, diventi pietra. Rana di stagno, timorosa marmotta, canto di uccello, fruscio di rami, scorrere di sorgente, belare di pecora, freschezza di fonte, intensità del sole, odore di muschio, vescia che esplode, resina che cola, predatore che sbrana, spiga che danza...




E allora tu partecipi di Madre Montagna e Lei partecipa di te. Si fondono le essenze nell'Unità dell'intero universo. La vita, la morte, la rinascita. Non è che un lungo eterno presente. 


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Laura Ghianda, tramite l'associazione di promozione sociale "Tempio della Grande Madre", organizza passeggiate consapevoli per sperimentare un approccio spirituale alla montagna come luogo che riunisce le polarità e favorisce l'estasi.
Aggiornamenti alla pagina facebook "Dea nelle Dolomiti - I volti della Grande Madre"