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mercoledì 3 febbraio 2021

Perché poesia e parola sono sacre? Brigid e Imbolc

LA FIAMMA DI ISPIRAZIONE DI BRIGID - PAROLA E POESIA - SIMBOLI E SIGNIFICATI 

Brigid era anche "Dea della poesia". Ma perché la poesia è sacra?

Dopo aver condiviso ieri il perché la fucina mi fa battere il cuore, oggi condivido cosa del significato profondo della poesia sacra di Brigid mi ha fatto innamorare.

Vale lo stesso discorso fatto per i fabbri: non dobbiamo credere che basti immaginare la Dea che posa la manina sopra i poeti affinché questi ne risultino ispirati, perché c'è molto di più.

Quel ramo d'argento con i sonagli che vedi in foto, parte di un mio spazio dedicato a Brigid, è il remake moderno fatto in casa di un oggetto che la tradizione vuole annunciasse e concludesse le parole poetiche del bardo. Si agitava e suonava prima e dopo. Come in un rituale. 
Chi è un po' avvezzo di magia lo saprà: la parola è sacra. E potente.
Ma perché?
Non perché "è scritto sui libri quindi deve essere vero", per cominciare. Anzi.
Gli antichi non scrivevano, almeno non nel modo in cui lo facciamo noi oggi.

E non perché non ne fossero capaci. 
Per lo stesso motivo per cui, appunto, la parola è sacra.

E ci colleghiamo con il solito principio della Dea su cui insisto molto (no, non è la fertilità):

Mutamento. E Creazione.

La parola muta la realtà. E come lo fa? Creandola. 
La funzione narrativa è molto più che intrattenimento, solo oggi stiamo ricominciando a comprenderla nel profondo.

La parola crea immagini. Le immagini creano realtà. Ci indirizza lì,  poco da fare!
Ciò che non nomini cessa di esistere, perché funziona anche al contrario.

E la realtà è mutevole, le parole dunque sono danzatrici che muovono le loro punte sulle onde di questo mutamento. Lo seguono e interagiscono, fino a darci direzione.
Darci direzione, ho detto. Sacro compito umano. 
"Freccia ardente" era uno dei suoi epiteti, e la freccia questo simboleggia. 

Ecco perché io insisto così tanto sulle narrazioni. Sul non fermarsi alle vecchie narrazioni pretendendo che la realtà che creano vada ancora bene oggi.
Perché la parola -anche nel sacro- deve essere in grado di rispondere ai temi e alle difficoltà di una data epoca, per le peculiarità di quella data epoca. 

E c'è un aspetto un più. Non la parola "e basta".
La poesia, i canti, quindi un certo tipo di parola.
Che è potente perché parla un linguaggio capace (e puoi sperimentarlo anche tu) di unire il cuore e la mente, l'estasi e il cervello. Hai mai provato a scrivere in uno stato poetico?
Provaci, allenati. Per farlo devi ESSERLO in uno stato "poetico". 
Attraverso quelle parole puoi arrivare a toccare livelli profondi, "scatenare tempeste", facilitare esperienze di straordinarietà. 
E questo accade quando chi crea dette parole è in uno stato di connessione.

La poesia non è "semplice logos". E il linguaggio dell'esperienza in grado di creare esperienza. 

Allora è anche qualcosa di più di semplice ispirazione, per come la intendiamo noi oggi. Quelle parole, per un principio di "immanenza", SONO la Dea. 
Sono Brigid, per chi così la vuole chiamare. 

E poi c'è la memoria. Narrare in modo poetico degli antichi, per tutto ciò che è stato detto fin'ora, è mantenere in vita loro e la loro saggezza. Fare in modo che il loro essere danzi con la Creazione di "oggi". 
Potente.

Non limitarti al modo in cui si scrive di significati e simboli. Farne esperienza è parte della ricerca. 
Oggi si ripetono un sacco di parole senza sentimento.
Persino trovi libri che ti suggeriscono cosa dovresti dire per fare quale rituale, ma non si soffermano su tutto il resto: e le emozioni? E il perché proprio quelle parole? E il come dirle? In che stato d'animo? E il sentire il loro significato dentro cosicché l'uscita di quei suoni dal tuo corpo veicolino anche tutta la potenza che ti evocano?

Zero. 
Di questo tutti quei libri non parlano mai. 
Perché siamo rimaste/i nella superficie, un po' come si diceva col post di ieri sulla forgia.
L'apparenza sconnessa dalla sostanza.

E allora oggi, nel giorno della Candelora, auguro che l'umanità sappia fare il salto di cui parlavo anche nella mia newsletter. Imparare a padroneggiare tutto questo con profondità, saggezza e consapevolezza di essere esseri creatori. 

Dove trovare la mia newsletter? Qui www.subscribepage.com/lauraghianda 

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