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lunedì 23 dicembre 2019

Simboli e miti del solstizio d'inverno (in breve)


Talvolta il 21 talvolta il 22 dicembre ricorre il Solstizio di Inverno: è il giorno più corto e la notte più lunga. L'inizio della stagione invernale, con il trionfo dell'oscurità che, al suo massimo, inizia però anche la sua decadenza in favore dell'aumento di ore di luce.
Immagine: "Amaterasu Sun Goddess" di Taiso Yoshitoshi


"DOPO TRE GIORNI".
Il solstizio cade all'incirca il 21 (quest'anno il 22), molte festività cadono il 25, tra cui il Natale. Perché?
Provate a osservare gli orari di alba e tramonto nei prossimi giorni: la parabola del sole resta pressoché identica nei prossimi due giorni. Visivamente sembra che questo stato si mantenga immobile per 3 giorni, al termine dei quali il sole "rinasce" iniziando il suo nuovo ciclo. Il fenomeno è tanto più evidente quanto ci si avvicina all'equatore. "Dopo 3 giorni risuscita" indica quindi che Gesù ha assorbito su di sé il simbolismo solare precedente. "E rinasce la nuova luce".
Ecco che il 25 diventa il primo giorno del nuovo ciclo solare :)

Oggi è comune abbinare il simbolismo solare al maschile ma questo accade, nella storia dell'umanità, solo da un certo momento in poi.
Una prima fase verso questo cambiamento -di collocazione probabilmente variabile a seconda delle culture ma che possiamo collocare attorno al 4° sec. E.C. per quanto riguarda il pensiero taoista e prima, nell'epoca di Aristotele e Platone nella Grecia Classica- ha riguardato la rigida e esclusiva attribuzione del genere maschile e femminile alle forze di espansione e contrazione dell'universo, allo yin e yang, luce e buio, eccetera. Qualità che ogni essere riflette indipendentemente dal suo genere fisico di appartenenza. Ed è cosi che è stata attribuita al maschile la qualità luminosa/solare/attiva che rifletteva organizzazioni sociali dove l'agire cultura era diventata prerogativa dell'uomo. Ancora oggi -ma la questione genera discussioni- l'associazione "maschile-solare" è abbinata ad analoga qualità psichica.
Ma questo non è in via definitiva "l'Occidente". Perché tanto nel Mediterraneo quanto nel nord Europa la Grande Madre che tutto contiene, ha il suo splendido volto solare.
Con l'avvento del pensiero "delle separazioni" (e il passaggio da sacro al divino -coi numerosi dei e dee)- il sole diventa il "figlio divino" e la "Dea" compare come sua madre. Ma le prove dell'esistenza della Grande Madre solare sono rimaste nelle varie "dee solari" di cui anche l'area delle dolomiti è davvero ricca. La riscrittura della mitologia non è riuscita a cancella
rne del tutto le tracce. :)
Non vogliatemene, per me è la nascita della Dea sole bambina. Archetipo che sarebbe utilissimo tornare a rimembrare... e occasione di ricordare Samblana, regina delle nevi e delle cime e controllora (si dice?) dell'arco solare invernale.

Buon giorno del Solstizio!


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