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martedì 30 ottobre 2012

Ogni fine è un inizio

Samhain 2012
Mi sembra un ottimo momento, stagionalmente parlando, per iniziare un blog.
Non sono una di quelle persone che si sente a proprio agio come "animale da palcoscenico", costantemente al centro dell'attenzione. Sono piuttosto un'orsa, vulcanica nelle idee, ma timida nell'esprimerle.
Aprire un blog perchè, quindi?
Per quanto lo vorrei, non sono nemmeno una maga delle parole, di quelle persone (che stimo) che sono in grado di creare poesia qualsiasi sia il soggetto del loro narrare. Col passare degli anni, il mio italiano perde qualche colpetto, e non ho alcuna aspirazione a imitare grandi scrittori.
Ma sono invece (e sono sempre stata) estremamente bisognosa, di tanto in tanto e pigrizia permettendo, di "fare ordine" nella mia mente attraverso lo scrivere.
La mia mente e la mia pancia si connettono e producono costantemente idee e riflessioni, che troppo raramente ho ascoltato. Scriverle è come imprimerle un istante, quello necessario
 a dire "aspetta un attimo, ti ho pensato, meriti un attimo di pausa così che possa riflettere su di te".
Questo mio costante produrre idee fa parte del mio proprio processo di creazione. E' un qualcosa che mi fa sentire viva. Che mi fa dire che io "esisto", e non mi limito a sopravvivere.

Gli argomenti sono difficili e di nicchia, in quanto ho deciso di far confluire in questo blog ciò che è collegato alla mia ricerca spirituale, al crescente movimento che ruota attorno alla necessità di ritrovare una "Grande Dea", si tratti di neopaganesimo, o anche no.
Da troppo mi trovo a riflettere silenziosamente su ciò che osservo, e cioè sulla frenesia, tutta indotta dalla nostra cultura attuale, di dimostrare "di essere arrivati a qualcosa", ma che in realtà rischia di coprire un tremendo bisogno di fermarsi, respirare, e riflettere.
Riflettere su tutto. Da capo. Si.
Riflettere sulla necessità di andare a fondo. Più a fondo.
Di pensare.
Di cercare, per quel che è possibile, di usare uno sguardo un pò più "esterno", più critico, in modo che ciò che stiamo perseguendo possa fondarsi su basi consapevoli, e non "sul caso", o sull'"altrui imitazione".
Lungi dal credere di aver scoperto chissà quale Verità, e lungi dal sostenere che possano realmente esistere eletti e illuminati, questo vorrei fosse uno spazio in cui far confluire le mie, di riflessioni.
Come contributo, sarebbe già tanto se questo pensiero ne stimolasse altri, e non per forza in linea coi miei: già da subito mi dichiaro contraria ad ogni omologazione in campo di spiritualità. Contraria a dogmi (anche alternativi) e relative eresie. E se la Grande Dea in sè racchiude gli opposti, forse a ciascuno di noi sta il compito di scoprirne un pezzettino.
Spero...
Che nessuno mai, anche in queste nuove spiritualità emergenti, si possa investire dell'autorità per decidere quale pezzettino è Verità.
E che, in un'epoca che ancora soffre del sangue versato per guerre di religione, si possa trovare il modo per capire che la diversità di pensiero, nel rispetto della dignità degli esseri, è solo risorsa e non pericolo.
Che la si finisca con la moda di chiamare "relativismo" ogni tentativo di uscire dalle già conosciute e vetuste organizzazioni religiose. Le etichette servono solo a sminuire un pensiero considerato "scomodo", servono a scusa per tenere le mani sulle orecchie.
Che si possa, un giorno, concepire spiritualità senza gerarchia.
Che si rifletta sul fatto che gerarchia nella storia è sempre stato sinonimo di potere. E "potere" sinonimo di lotte, invidie, esclusioni, sofferenze, imposizioni, forzature... Il potere è autopoietico. Agisce per mantenere se stesso. E, specie nel campo della religione, lo ha fatto attraverso i peggiori scempi di cui la storia è stata testimone.
Che ci si chieda, dal profondo, di cosa è che oggi, qui e ora, alla luce di tutto ciò che l'umanità "sta combinando", abbiamo davvero bisogno. Di un altro presunto leader che ci impone come "salvare tutto", o magari di diventare noi i leaders di noi stessi, e costruire la consapevolezza in grado di farci uscire da questa gabbia di passività?


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